Una scuola e un'idea
Il gruppo, creato da Romano Sparapan, esperto nell’etologia del cane con più di 30 anni di esperienza come professionista cinofilo, opera nel settore della tutela e della valorizzazione della natura e dell’ambiente. Lavoriamo per prevenire il maltrattamento e l’abbandono dei cani della nostra società. Siamo impegnati sulla prevenzione di episodi di aggressività da parte dei cani, e operiamo nel recupero di cani problematici come previsto dall’ordinanza 6 agosto 2013.
Abbiamo creato la Scuola di relazione col cane perché avevamo un’idea: volevamo aiutare la persone in difficoltà con il proprio amico, e aiutarle a prevenire i problemi, in modo che avere un cane possa essere una gioia per i padroni e per i cani stessi.
Partendo da questa idea ci siamo resi conto che i metodi di addestramento comunemente usati non erano sufficienti. La nostra Scuola è un gruppo di studio composto da istruttori cinofili, psicologi, esperti della comunicazione e tantissimi altri, che prestano la loro opera, a titolo gratuito, per migliorare la relazione fra le persone e i propri cani.
Volevamo aiutare la persone in difficoltà con il proprio amico, e aiutarle a prevenire i problemi, in modo che avere un cane possa essere una gioia per i padroni e per i cani stessi.
Il metodo usato dalla Scuola si basa semplicemente sulla corretta relazione che possiamo sviluppare tra persona e cane. Il cane si comporta bene perché è felice di farlo! Non perché minacciato da punizioni e nemmeno perché “comprato” con bocconcini e giocattoli, semplicemente lo fa per far contenti noi. Questo metodo è il frutto di anni di studi e di lavoro di Romano Sparapan che è riuscito a coniugare l’etologia (lo studio del comportamento animale nel suo ambiente naturale) del cane con la comunicazione nell’ambiente quotidiano che abbiamo con lui.
La corretta relazione con il cane nasce da una comunicazione consapevole e si basa sulle sue caratteristiche etologiche, il comportamento che i cani presentano in natura. Perché il nostro ospite a quattro zampe sia a suo agio in un ambiente “umano”, non possiamo trattarlo come vorremmo essere trattati noi, ma dobbiamo farlo sentire partecipe di un “branco di cani”, considerando naturalmente le differenze fra un branco di cani in natura e il “branco” eterogeneo costituito dalla nostra famiglia, il nostro cane (o i nostri cani), eventuali gatti, criceti, pesci etc. Le persone non chiedono al cane di fare qualcosa, né tantomeno glielo ordinano: semplicemente dicono al cane cosa deve fare in quel momento perché quella è la cosa giusta da fare.
La famiglia viene il più possibile coinvolta affinché si crei una relazione positiva fra tutti i membri e il cane o i cani, bambini compresi.
La relazione va oltre l’ambiente e va oltre anche alla nostra presenza. Far felice la persona a noi cara rimane una priorità che va al di la dell’ambiente in cui ci troviamo e questo vale anche per il cane.
Il cane si comporta bene perchè è felice di farlo!